a cura di Umberto Borellini
Dal DNA, nuovo target della cosmesi funzionale, al concetto di skinplicity, che spiega l’importanza di formule essenziali e sicure; passando per alcune delle principali problematiche estetiche della donna in gravidanza. Ecco alcuni appunti della cosmesi “che guarda al domani”.
La potenzialità dei principi attivi cosmetici può giungere fino al DNA cellulare
VERO
Ognuno di noi è il risultato dell’interazione tra i geni ereditati e l’ambiente che ci circonda, che è in grado di modificare l’espressione genica. La scienza che studia queste influenze si chiama appunto epigenetica, e dimostra che i geni e il DNA sono modificabili nella loro espressione fenotipica e che sono quotidianamente influenzabili. Gli stessi geni, in ambienti diversi, possono dare origine a fenotipi diversi. Stile di vita, stress, inquinamento, emozioni e nutrizione modificano la decodificazione del DNA e oggi la scienza cosmetica – la scienza della cura della pelle – continua a diventare sempre più sofisticata per offrire soluzioni sempre più mirate in base al codice genetico. Si tratta di formulazioni di nuova generazione che ci proiettano in un futuro cosmetico già a portata di mano. Sono sempre più mirate e tecnologiche, nate con l’intento di contrastare ogni problematica cutanea. Formule a base di estratti vegetali e complessi biologici che non si propongono soltanto di sostituire le sostanze carenti nella cute, ma anche di riattivarne la produzione naturale negli strati profondi. Tra i principi attivi cosmetici più interessanti, per esempio, ci sono antiossidanti di nuova generazione (resveratrolo, astaxantina) e classici (soprattutto la vitamina E) che proteggono specificamente il DNA.
L’iperpigmentazione tipica della gravidanza è una patologia e non si risolve a livello cosmetico
VERO e FALSO
Il cloasma, detto anche “maschera gravidica”, è un disturbo di iperpigmentazione cutanea che – seppur rappresentando un difetto estetico decisamente sgradito e indesiderato – è reversibile e tende a scomparire naturalmente dopo il parto.
Le macchie scure, più o meno estese, di forma irregolare e dai contorni non molto definiti, sono di colore variabile dal marrone chiaro al bruno. Il viso, in genere, è la zona maggiormente interessata: guance, fronte e area intorno alle labbra. Oltre alla predisposizione genetica, giocano un ruolo fondamentale le alterazioni ormonali (in particolare gli estrogeni, che stimolano l’attività dei melanociti) e l’esposizione ai raggi UV (che stimolano ulteriormente la produzione di melanina). La prevenzione consiste sicuramente nell’utilizzo di prodotti solari ad alto fattore di protezione. La cosmesi può aiutare con trattamenti schiarenti tradizionali, la cui sicurezza è validata dall’impiego “storico” oltre che dalle ricerche scientifiche più recenti: liquirizia, polifenoli vegetali, acido cogico, acido fitico, arbutina, diacetil boldina, vitamina C, niacinamide. Preferire l’esfoliazione meccanica con scrub, rispetto ai peeling con acido glicolico che potrebbero scatenare arrossamenti e irritazioni.
Tutte in gamba! I disturbi circolatori si alleviano con una valida strategia cosmetica
VERO
In gravidanza, dovendo sostenereun peso crescente, le gambesubiscono “pressioni” piùdel solito: gli ormoni agisconosulle pareti delle vene rendendole più deboli e più evidenti; gonfiori e senso di pesantezza alle gambe, se trascurati, possono causare ritenzione idrica e cellulite. È bene quindi attuare una sinergia cosmetica che prevedaprodotti contenenti sostanze antiossidanti (ottimi i polifenoli del tè), drenanti (edera, ippocastano, centella asiatica) e, per mantenere il corretto turgore della cute, tonificanti (kigelia africana, acido boswelico). Sono utili inoltre ingredienti rinfrescanti quali menta e mentolo: oltre a fare bene alla circolazione, donano sollievo immediato e duraturo alle gambe affaticate. Fanghi e alghe possono essere utili; ma in caso di cellulite edematosa è sconsigliabile utilizzare quelli ad azione riscaldante: arrossamento e iperemia sono da evitare poiché fanno aumentare l’edema. Alla futura mamma consigliate soprattutto, oltre a curare l’alimentazione e bere tanta acqua, di camminare nell’arco della giornata e di concedersi regolarmente un massaggio lifodrenante. Importante, nell’autocura, applicare i prodotti cosmetici con movimenti dal basso verso l’alto.
Il seno è una parte del corpo bisognosa di attenzioni costanti e specifiche
VERO
I cosmetici per il trattamento del seno devono agire sull’epidermide e non influenzare le ghiandole. La pelle che riveste la ghiandola mammaria è più sottile e delicata rispetto a quella di altre parti del corpo e quindi necessita di prodotti specifici. Tra gli estratti vegetali troviamo principalmente quelli ricchi in fitoestrogeni quali salvia, luppolo, orzo, soia e riso; la kigelia africana (già anticamente utilizzata come impacco per sviluppare le mammelle), la curcuma (antiflogistico naturale), l’echinacea (contribuisce a tonificare il seno), lo zenzero (stimolante il microcircolo) e la mimosa tenuiflora (anti-age). Sicuramente indicati burro di karité e jojoba, ad azione elasticizzante. I trattamenti in fiale e sieri possono essere arricchiti anche di mucillagini vegetali come quelle di malva o calendula. Non bisogna tuttavia dimenticare che l’epidermide che ricopre il seno è una “porta aperta” al passaggio di ingredienti che potrebbero entrare nel circolo sanguigno, e quindi essere nocivi per la donna che ne fa uso e, in caso di gravidanza, anche per il feto; conviene quindi controllare sempre accuratamente la composizione dei cosmetici applicati. Al termine dell’allattamento, parte della ghiandola viene sostituita inefficacemente da tessuto connettivo e adiposo e l’esito estetico del seno è di inevitabile “caduta”, anche per il notevole stiramento cui è stata sottoposta la pelle. Ancora una volta prevenire è più efficace che curare, attraverso l’uso sapiente di prodotti emollienti e idratanti per massaggi e la consapevolezza di limitare l’aumento ponderale durante tutta la gravidanza. Evitare i bagni troppo caldi, per l’effetto vasodilatante e congestivo; sono utili invece le spugnature e le docce con acqua fresca, dalla semplice ma efficace azione rassodante.
In gravidanza è meglio scegliere cosmetici con INCI molto corto e sostanziale
VERO e FALSO
In generale, ci sono momenti nella vita di una persona durante i quali – a causa di disagi psico-emozionali, terapie importanti o agenti esterni – la pelle può reagire in diversi modi: pelle sensibile, pelle intollerante, pelle fragile…
Sicuramente nel corso della gravidanza la donna subisce molti importanti cambiamenti: il corpo si trasforma, non solo in termini di dimensioni e volumi ma anche a livello “chimico”, dovendo gli ormoni gestire lo sviluppo di una nuova vita. E cambia naturalmente anche la pelle, che può presentare un’accentuata sensibilità cutanea, secchezza e prurito, eruzioni cutanee. È quindi importante fare attenzione anche scegliendo i cosmetici più adatti, per esempio formule essenziali che non lasciano molto spazio alla polisensorialità e al marketing, ma che sono sicure e performanti, in un’ottica di protezione e normalizzazione. Una pelle sensibile risponde meglio a pochi ingredienti sicuri, piuttosto che a formulazioni complesse che possono essere estremamente funzionali se applicate su una cute integra, ma controproducenti per una cute sensibilizzata e fragile. Il nuovo Regolamento EU è severo nel verificare gli ingredienti cosmetici che possiamo in generale ritenere sicuri, ma in determinate situazioni alcune sostanze – che potremmo definire ‘’attenzionate” – dovrebbero essere evitate. È il caso di alcuni filtri solari, soprattutto se in forma ‘’nano’’, ovvero altamente bio disponibili: meglio evitarli. Insomma, alle donne in gravidanza è consigliata una cosmesi “minimalista”: è questo il mio concetto di skinplicity!