A cura di Caterina Panzeri
Abbiamo imparato molto durante il lockdown e mi riferisco all’utilizzo degli strumenti a disposizione per comunicare online: webinar, tutorial, dirette social, piattaforme… di tutto un po’. Argomenti prima “conosciuti in parte” e intorno a cui ora il “mondo intero” si è scatenato! Ma non sempre la quantità premia la qualità.
E allora, il rischio è quello di conoscere il funzionamento di questi importanti strumenti ma non saperli valorizzare completamente. O, peggio ancora, farne un uso improprio.
La buona educazione in rete
Alla base della comunicazione online deve, obbligatoriamente, esserci una “netiquette” ovvero una serie di regole che partano dal rispetto di chi ci legge. L’esagerazione, in ogni forma, è sempre negativa. Sui social siamo quello che postiamo: è un concetto forte, ma reale. La creazione della nostra “Identity” si definisce primariamente dalla consapevolezza del mezzo che stiamo usando. Ne consegue che il linguaggio che utilizziamo, il nostro “Tono di Voce”, deve:
• essere costruito sulla conoscenza e non sull’improvvisazione;
• essere riconoscibile;
• seguire una strategia ben chiara di Personal Branding.
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Comunicazione digitale
Iniziamo da semplici regole:
1. Adottiamo uno stile ben definito. Comunicare in modo efficiente significa essere chiari, semplici, con un’impronta personale.
2. Postiamo solo se abbiamo qualcosa da dire. Avere un proprio “Tono di Voce” significa saper mixare contenuto e forma. Per essere visibile non occorre produrre un numero esorbitante di post. Significa avere una strategia di base e saperla trasmettere.
3. Condividiamo contenuti e spunti stimolanti. Anche questa è una regola importante. Non serve condividere le informazioni più disparate, si rischia di perdere l’identità e “annoiare” i nostri follower. Un filmato, un link, un’infografica che – in qualche modo – mettono in evidenza i nostri valori, sono molto più efficaci.
4. Raccontiamoci professionalmente in modo simpatico ma senza esagerare. Facciamo una distinzione fra il profilo personale e la pagina dell’attività. Per far conoscere il nostro lavoro, la professionalità, scegliamo una modalità che rispecchi la nostra “proposta di valore” cioè la “differenziazione”: – quali contenuti veicolare per attrarre? – Quali aspetti possono creare engagement, cioè coinvolgimento?
5. Il profilo personale non può essere trascurato. I social nascono per instaurare e mantenere relazioni, per creare network. Farsi conoscere per le proprie competenze, qualità e caratteristiche personali, è importante. La pagina istituzionale è, ovviamente, collegata al proprio profilo: ricordiamocelo ed evitiamo di postare aspetti troppo intimi o esagerati nei modi e nel linguaggio.
6. Aforismi sì, ma con cautela. L’aforisma dice molto di noi, attrae ed è “curioso” da leggere. Ma è bene non abusarne, per evitare di ottenere l’effetto contrario e veicolare la percezione di non avere altro da dire.
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Personal Branding online: prima di tutto la strategia
Essere visibili, avere un “Tono di Voce” personale, saper attrarre… sono obiettivi realizzabili ad una condizione che si riassume in una sola parola: strategia. Pianificare una strategia è fondamentale per comprendere e definire quali contenuti vogliamo veicolare, quali aspetti professionali vogliamo trasmettere, quali caratteristiche ci “disegnano” meglio. Il Personal Branding è esattamente il “pensiero” che gli altri hanno di noi come professionisti, si costruisce attraverso “piccoli passi” ma l’effetto è davvero fondamentale.
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