a cura di Silvia Fossati
L’inquinamento ambientale è un vero e proprio nemico della pelle. Quale beauty routine per prevenirne e contrastarne i danni? Ecco le indicazioni del nostro cosmetologo, Umberto Borellini.
Alcuni studi lo confermano chiaramente: la pelle di chi vive in grandi aree metropolitane dimostra almeno cinque anni in più della propria età. Questo accade perché i raggi UV, uniti agli agenti inquinanti (smog, polveri sottili, fumi e impurità, onde elettromagnetiche, …) a cui sono costantemente esposte le pelli di chi abita in città, hanno l’effetto di stimolare la formazione di radicali liberi, che attaccano la struttura del DNA diminuendone la funzione di controllo del metabolismo cellulare. Inoltre, essendo nanostrutture, si insinuano pericolosamente penetrando anche negli strati profondi della cute.
Stress ossidativo? No grazie
Uno studio pubblicato sul Journal of Investigative Dermatology lo ha dimostrato: l’inquinamento favorisce la comparsa delle rughe perché fa aumentare i radicali liberi in circolazione, accelerando i processi di invecchiamento cutaneo. Non solo. Lo smog – un cocktail di polveri, gas di scarico delle auto ed esalazioni delle industrie o del riscaldamento delle case – è in grado di ridurre la luminosità della pelle. Questo succede poiché le dimensioni del cosiddetto particolato sono nanometriche, per cui riescono a penetrare attraverso l’epidermide. Una volta raggiunte le membrane cellulari, ci si deve preoccupare di difendere il bene più prezioso della cellula: il suo DNA. Per contrastare il cosiddetto “stress ossidativo” provocato dall’inquinamento, vi proponiamo un programma in tre step, valido ed efficace anche in termini di prevenzione.
La corretta detersione
In cabina, e soprattutto a casa, è importante detergere la pelle dalle impurità. In Istituto si può ricorrere a numerose soluzioni, da integrare con i prodotti di autocura consigliati. La cliente, correttamente informata sugli effetti negativi dello smog, capirà quanto sia importante applicare anche a casa una corretta igiene dermatologica, soprattutto alla sera. Per il trattamento domiciliare, un buon metodo – adatto anche a chi non si trucca e agli uomini – è detergere il viso con il sapone di Aleppo: a base di olio di oliva e di alloro, ha una spiccata azione dermopurificante, ed è in grado di rimuovere ogni residuo senza seccare la pelle. La percentuale di olio di Alloro consigliata è quella al 20%, adatta alle epidermidi normali e miste.
Per chi invece si trucca molto o presenta una cute secca e sensibile, possono essere utili gli oli detergenti, così come le creme ricche da applicare mediante massaggio: queste formule inglobano lo smog mentre le si stende sul viso, poi si risciacqua il tutto. Al termine, una passata di tonico aiuta a chiudere i pori e ad eliminare eventuali residui. Una o due volte alla settimana, è bene consigliare una maschera al carbone vegetale (black mask) o alla zeolite, un minerale di origine vulcanica che – proprio come il carbone – ha il potere di attrarre le impurità. Molto interessante anche l’estratto di rucola, che ha dimostrato di stimolare il glutatione, enzima chiave nella detossinazione dei tessuti.
Antiossidanti, la sera
Una volta pulita la pelle, occorre contrastare l’azione dei radicali liberi con il giusto pool di attivi antiossidanti: resveratrolo, che protegge i telomeri del DNA; astaxantina; enzimi come il Q10 e la SOD (superossidodismutasi); senza dimenticare vitamina E e retinolo che, da soli o associati ad altri elementi come la vitamina C, aiutano la pelle ad auto-ripararsi e a ritrovare luminosità. Le creme notte ricche di alghe detossinanti, vitamine e oli sebo simili, completano la beauty routine serale, dando alla cute il giusto comfort. Ma sono utili anche peptidi ad azione riparatrice (ottimo l’acetil esapeptide) oppure estratti come il lievito in grado di sintonizzare i cicli circadiani della pelle.
Di giorno invece…
Se la sera occorre rimuovere ciò che si è depositato sul viso, al mattino è strategico usare creme che creino la giusta barriera tra inquinanti ed epidermide. Prima di tutto è essenziale idratare, in modo da mantenere efficiente il film idrolipidico protettivo: sì all’estratto di aloe, al NMF, all’acido ialuronico ad alto e a basso peso molecolare. In questo caso anche una percentuale di oli siliconici può contribuire a creare un film protettivo (tra l’altro, contrariamente a quanto si pensa, essi sono traspiranti!). Con funzioni schermanti vanno bene i fondotinta, i cui pigmenti aiutano a difendere la pelle dalle radiazioni. Tra oli e burri, poi, vi è solo l’imbarazzo della scelta. I top? Burro di karité e di muru muru, e gli oli di avocado, soia, cotone, jojoba, babasù, argan, girasole.
E per concludere, ricordiamolo sempre: per una migliore comprensione del corpo umano – e del conseguente, possibile sviluppo di patologie – è necessaria una conoscenza completa della totalità dei fattori ambientali che lo circondano