Booster e trattamenti anti-cellulite tra le prerogative della cura estetica in primavera.
I BOOSTER POTENZIANO LA PERFORMANCE DEI PRODOTTI COSMETICI APPLICATI.
VERO
Lo dice il loro nome: la traduzione letterale di booster è, infatti, amplificatore. Questa categoria cosmetica, oggi molto in voga, rappresenta quel ‘tocco personalizzato’ che rende i trattamenti ancora più ‘su misura’ poiché ogni persona è unica e irripetibile, così come unica è la sua pelle.
I booster sono utilizzati per sostenere e amplificare i benefici delle formulazioni in crema o in siero, ma talvolta possono essere applicati puri per sfruttare maggiormente il loro ‘effetto urto’.
Si tratta preparazioni concentrate in diverse varianti, a seconda dell’esigenza che devono soddisfare. Sono altamente specifici e proprio per questo motivo riescono a risolvere in tempi più rapidi l’inestetismo per cui vengono utilizzati, oppure possono ‘arrivare in soccorso’ quando la pelle ha bisogno di un sostegno ben preciso: idratazione, luminosità oppure stimolo metabolico. I campi di applicazione sono molteplici: i booster di potenziamento possono trovare impiego nell’idratazione, nella purificazione, nella restituzione, nella disinfiammazione, nella luminosità, nel crono e nel foto invecchiamento.
I booster potenziano e velocizzano i risultati anche perché spesso nelle loro formule vengono inseriti degli attivatori di assorbimento che accelerano il passaggio agli strati epidermici più profondi. La texture dei booster è in genere più liquida poiché, a differenza di sieri e creme, contengono meno emollienti, ovvero quelle sostanze che nelle emulsioni garantiscono la sensazione di corposità e comfort.
In conclusione, non sono antagonisti dei consueti trattamenti estetici, ma loro validi alleati da utilizzare senza esitazione sia nei protocolli professionali sia come prodotti homecare, ma in questo caso il consiglio della professionista è quanto mai essenziale.
CELLULITE: RICONOSCERLA È FONDAMENTALE.
VERO
Sono ormai innumerevoli i prodotti immessi sul mercato che vorrebbero o spesso promettono di risolvere questo grande problema estetico. E ormai si trovano sotto diverse forme cosmetiche, anche le più innovative: creme, gel, sieri, fanghi, impacchi e cerotti.
Come sempre, per poter valutare in modo preciso e attendibile l’efficacia di un prodotto, è necessario conoscere a fondo le cause e la natura dell’inestetismo e, ancora di più, è importante saper leggere i componenti della formula, per essere informati sulle sostanze lo compongono, sulle quantità e se veramente può intervenire nel miglioramento dell’inestetismo.
L’argomento cellulite è piuttosto complicato da trattare, in quanto essa non è solamente un inestetismo della pelle ma è considerata, a livello medico, una patologia. Il termine cellulite comunemente usato è del tutto improprio per definire ciò che realmente si determina: infatti, non si tratta di un processo d’infiammazione della cellula, bensì di un’alterazione cronico-degenerativa del tessuto connettivo.
Poiché la cellulite è una lipodistrofia localizzata del connettivo sottocutaneo accompagnata da ritenzione idrica, il termine più adatto a definirla è “panniculopatia-edemato-fibro-sclerotica” (pannicolo superiore alla norma con sclerosi delle fibre connettivali che si rompono, e ritenzione idrica localizzati a livello del derma).
La panniculopatia edemato-fibro-sclerotica ha una predisposizione genetica e cause concomitanti come quelle di tipo endocrino, ambientale, posturale. L’elemento predisponente è costituito dalla stasi venosa a carico degli arti inferiori a causa del rallentamento distrettuale del flusso microcircolatorio, mentre l’elemento scatenante è rappresentato dall’edema ricorrente del tessuto connettivo per aumentata permeabilità capillaro-venulare. I prodotti cosmetici utilizzati per il trattamento della cellulite e dell’adiposità localizzata si avvalgono di diverse sostanze funzionali, spesso di origine vegetale: la strategia migliore è l’utilizzo di principi attivi che favoriscano nello stesso tempo la mobilizzazione dei grassi, il riassorbimento dell’edema e la riduzione dei noduli.
I TRATTAMENTI ANTI-CELLULITE DEVONO ESSERE ULTRA PERSONALIZZATI.
VERO
La moderna cosmetologia punta su 3 azioni specifiche: antiedemigena, lipolitica, proteolitica.
- Derivati vegetali antiedema. L’escina o l’ederina sono principi attivi presenti rispettivamente nei semi d’ippocastano (Aesculus hippocastanum) e nelle foglie di edera (Hedera helix): tali sostanze svolgono una marcata attività antiedema e hanno un positivo effetto sulla fragilità e permeabilità capillare, per cui danno risultati soddisfacenti nel trattamento di cellulite edematosa dove è evidente il ristagno interstiziale dovuto all’aumento della permeabilità dei piccoli vasi. La loro azione si svolge su tre fronti: aumento della resistenza vasale e miglioramento della circolazione; aumento della rimozione ed eliminazione dei liquidi ristagnanti nei tessuti; azione antinfiammatoria e anticongestizia.
- Derivati vegetali lipolitici. La conferma più solida viene dalla caffeina e dai derivati vegetali che la contengono: noce di cola, semi e foglie di caffe, foglie di tè (Cola acuminata, Cofea arabica, Camelia sinensis). Questi estratti provocano un aumento della lipolisi, con positivi effetti sulla riduzione adipocitaria a livello periferico (in poche parole aiutano a sciogliere i grassi). La caffeina dimostra di possedere un ottimo coefficiente di penetrazione transepidermico in virtù della sua struttura molecolare per cui può essere massaggiata sui cuscinetti.
- Derivati vegetali proteolitici. Tra gli ingredienti a tutt’oggi più efficaci troviamo l’estratto di gambo d’ananas, ricco di enzimi proteolitici (bromelina) e sostanze antinfiammatorie. Alcuni oli essenziali, come il pompelmo e il limone, possono inoltre rendere più efficaci i principi attivi presenti nelle formulazioni.
LA CELLULITE SI RISOLVE CON UNA VALIDA STRATEGIA DERMOCOSMETICA.
VERO e FALSO
Ereditarietà, alimentazione scorretta, sedentarietà… sicuramente sono tutti fattori importanti, ma anche il linguaggio del corpo ha la sua influenza nel manifestarsi di questo inestetismo che colpisce soprattutto il sesso femminile.
La cellulite in ambito psicosomatico può essere vista come un’energia che ristagna, che non si scarica: la linfa sembra perdere la sua funzionalità, per infiltrarsi passivamente nei tessuti, generando edemi e gonfiori. Oppure questo inestetismo, localizzato dalla vita in giù (e anche questo fatto è significativo), mette in evidenza la presenza di conflitti intrapsichici relativi alla vita affettiva, alla rinuncia alla sessualità, al timore di vivere appieno la propria femminilità, oppure al timore di un precoce invecchiamento. E come se il “femminile” fosse incapace di nutrire e nutrirsi in alcuni distretti corporei, prevalentemente nella zona dell’area sessuale. Questi sintomi raccontano dunque che esiste una sofferenza laddove dovrebbe vivere il mondo del piacere, delle carezze, della tattilità… e non un’arida “anestesia sessuale/affettiva”.
Da cosmetologo sensibile agli aspetti più profondi dell’animo, sono convinto della loro importanza, ma sono anche sicuro che un approccio olistico sia fondamentale per risolvere questo inestetismo così odiato.
C’è infine da ricordare che, insieme al trattamento cosmetico, è necessario seguire una corretta alimentazione e praticare un’attività fisica adeguata.
LE STAGIONI DI TRANSIZIONE SONO IDEALI PER I TRATTAMENTI DI ESFOLIAZIONE E RINNOVAMENTO CELLULARE.
VERO e FALSO
Certamente la primavera è il momento indicato per attuare un programma di rinnovamento della pelle ma è bene che sia la professionista a calibrarne l’azione esfoliante, con prodotti dosati in precise concentrazioni e applicati con specifiche modalità e frequenza.
Oggi si assiste infatti alla curiosa tendenza ad utilizzare sostanze che, in maniera più o meno aggressiva, costringono la pelle a una desquamazione accelerata. In questo modo si ottiene un momentaneo peeling, apparentemente benefico per l’afflusso di nuove cellule epidermiche, che dona alla pelle un aspetto più morbido ed elastico, ma si tratta purtroppo di un risultato transitorio perché l’esfoliazione forzata provoca una più veloce suddivisione delle cellule basali con conseguente disordine nella sintesi di cheratina e della sua capacità difensiva naturale. Per fortuna le formulazioni cosmetiche sono calibrate per levigare l’epidermide delicatamente, così da rinnovare la pelle in modo “gentile”. Non va poi sottovalutata I’intelligenza cutanea: è paradossale che il prodotto cosmetico possa, anziché aiutare la pelle a esprimersi fisiologicamente, forzarla verso un’esasperazione e, così facendo, sancirne l’esaurimento morfologico prima e – quel che è più grave – funzionale poi. Ecco perché nell’uso di prodotti a base di alfa-idrossiacidi sono necessarie cautele e… coscienza. Sicuramente, la pelle può trarre benefici da questi trattamenti esfolianti ma, per un uso cosmetico frequente, è bene usare prodotti con percentuali di AHA controllate. Via libera, invece, ai prodotti ad azione meccanica in quanto, agendo in superficie, “sgommano” la cute cancellando così i segni della stanchezza e del tempo.