di Umberto Borellini
Brrr… che freddo! La pelle, sottoposta a sbalzi di temperatura e stress ambientali, va trattata con ingredienti attivi in grado di inserirsi nei processi fisiologici indotti dai rigori invernali e di contrastarli in modo mirato.
La pelle sensibile non si deve confondere con la pelle sensibilizzata
VERO
La pelle sensibile si arrossa facilmente a causa delle aggressioni esterne: agenti atmosferici (clima freddo e secco, vento, sole, …), sbalzi di temperatura e svariate sostanze. Si arrossa quando si è particolarmente stanchi o stressati (aumenta infatti il cortisolo circolante) e per altre cause psicologiche, in primis la timidezza, l’insicurezza, la fragilità. Sviluppa inoltre un calore intenso se consumiamo cibi piccanti o bollenti, vino e bevande alcoliche, o se soffriamo di intolleranze e allergie ad alcuni alimenti. Alla base del fenomeno troviamo un’alterazione del film idrolipidico cutaneo: quando questa barriera di protezione smette di funzionare, la pelle diventa più intollerante. Altre caratteristiche della pelle sensibile sono: una sensazione di epidermide secca e che “pizzica” (il cosiddetto stinging ), un’aumentata desquamazione, una maggiore reattività chimica (che si manifesta con prurito, bruciore, rossore), la predisposizione a scottarsi più facilmente. La pelle sensibile sviluppa arrossamenti persistenti (aggravati dall’esposizione), se c’è cronicizzazione si parla di couperose – localizzata su zigomi e guance – e causata dalla dilatazione dei capillari. Se trascurata o trattata in modo errato, può evolvere verso forme più gravi, come la rosacea o l’eritrosi.
La pelle sensibilizzata manifesta invece reazioni cutanee distribuite su tutta la superficie corporea dopo il contatto con ingredienti a cui l’organismo è diventato iper-reattivo a causa di sensiblità individuale oppure per sovraesposizione alle sostanze coinvolte. È il caso, ad esempio, delle persone sottoposte a terapie oncologiche (radioterapia), che a livello cutaneo manifestano forte secchezza delle zone trattate, rossori, irritazioni, dermatiti.
La pelle sensibile va trattata con sostanze e sistemi delicati
VERO
Di fronte a un fenomeno complesso, anche le risposte cosmetiche devono agire su più piani. Innanzitutto, la pulizia della pelle sensibile andrà effettuata con detergenti possibilmente senza tensioattivi (SLS e SLES), non troppo sgrassanti o delipidizzanti, poco schiumogeni (importantissimo è anche risciacquarsi a lungo e accuratamente!). A livello di trattamento, sono indicati prodotti che contengano: sostanze idratanti (acido ialuronico, betaina); lipidi restitutivi e/o oli sebosimili; principi attivi lenitivi (allantoina, bisabololo, estratto di calendola), disarrossanti come l’acido beta-glicirretico (dalla liquirizia) e anti-irritanti come l’ossido di zinco (un ingrediente “classico” ma sempre efficace e sicuro); ingredienti che rinforzano la barriera cutanea (burro di karité, jojoba) e contrastano gli effetti dannosi dei radicali liberi, quali la vitamina B3 (niacinamide), i flavonoidi, il resveratrolo, l’estratto di mirtillo nero e la vitamina C (in grado anche di rinforzare i capillari). Infine, chi ha la pelle sensibile dovrà porre attenzione nella scelta del make-up, preferendo il trucco minerale (che rimane in superficie e agisce come barriera contro gli agenti esterni) e i prodotti nickel-free o nickel tested. Attenzione anche ai profumi, che sarebbe meglio evitare; altrimenti preferire formulazioni ipoallergeniche o senza allergeni.
In città, alle basse temperature invernali si aggiunge l’effetto irritante dell’inquinamento atmosferico
VERO
Gli agenti inquinanti (smog, polveri sottili, fumi e impurità, onde elettromagnetiche, …) a cui è costantemente esposto chi abita in città, sono molto insidiosi: essendo nanostrutture, si insinuano infatti pericolosamente penetrando anche negli strati profondi della cute. Hanno l’effetto di stimolare la formazione di radicali liberi e l’infiammazione della pelle, provocando maggiore perdita di acqua e alterando l’equilibrio del microbiota, la flora batterica cutanea che protegge dalle aggressioni esterne e dalle infezioni. Di recente sono nati nuovi cosmetici a base di pre e probiotici (i batteri “buoni” in grado di potenziare le capacità di difesa dell’epidermide), utili per le pelli sensibili e intolleranti, in cui il pH risulta alterato e soggetto all’attacco di microbi nocivi e infiammazioni.
Il sole in montagna è meno dannoso che al mare
FALSO
Più si va in alto e più aumenta il livello di raggi ultravioletti, a causa del minore spessore filtrante dell’atmosfera. Aumenta quindi la potenza aggressiva degli UV, in particolare UVA che penetrano in profondità e alterano il DNA delle cellule causando invecchiamento precoce. Va considerato inoltre l’effetto “specchio” della neve che riflette fino all’80% delle radiazioni (la sabbia circa il 25%). Da valutare, infine, la quantità di sole a cui ci siamo esposti durante l’estate (le esposizioni eccessive e le scottature accumulate “stressano” la pelle e si aggiungono all’aggressione degli agenti climatici invernali). Bisogna comunque, sempre difendere la pelle dai raggi solari. Nei cosmetici “da montagna” non devono quindi mancare filtri protettivi (filtri UVA-UVB), vitamine liposolubili e sostanze coibetanti. I grassi infatti tendono a mantenere costante la temperatura cutanea, rivelandosi utili per contrastare gli effetti del freddo e del vento: scegliere quindi formulazioni più ricche contenenti cere, burri e oli.
Nutriente, Idratante, Lenitivo: sono le “parole d’ordine” della Beauty routine “Invernale” per il corpo
VERO
La pelle del corpo, naturalmente meno ricca di sebo e di lipidi protettori, è più propensa alla disidratazione. Pur essendo più protetta di quella del viso, è però più esposta alle alterazioni dovute ai lavaggi, al riscaldamento domestico e allo sfregamento dei vestiti (la biancheria intima, in particolare, dovrà essere sempre in fibre naturali, e non in tessuti acrilici sintetici). I trattamenti da proporre sfrutteranno quindi prodotti con specifici ingredienti attivi dall’elevato potere idratante, come l’acido ialuronico, e nutriente, come il burro di karité e l’olio di avocado o di mandorle dolci. Gli oli vegetali (che si formano grazie all’influenza diretta della luce e del sole) favoriscono le funzioni naturali della pelle e aiutano a creare un “guscio” di calore protettivo. Tra questi, non c’è che l’imbarazzo della scelta: oli di avocado, canapa, argan, cotone, girasole, jojoba, oliva, sesamo, soia… Da inserire, in cabina, in trattamenti avvolgenti e “cocoon”; e da consigliare a casa, applicandoli dopo la doccia o il bagno. Il freddo inoltre può causare fastidiose screpolature soprattutto sulle mani: mai uscire senza guanti! E, prima di andare a dormire, regalare a questa parte del corpo una coccola in più applicando impacchi nutrienti da lasciare in posa per tutta la notte.