Giuseppe Arcimboldo è il rappresentante ideale della bellezza manierista. Le sue opere sorprendenti e spiazzanti si allontanano dai canoni estetici raggiunti nel rinascimento, tramite la perfezione di ordine e proporzione, ponendo l’attenzione sulla bellezza inattesa e soggettiva dell’oggetto.
Le composizioni ed i ritratti allegorici da lui realizzati stabiliscono una perfetta armonia tra licenza e regola. La capacità del pittore milanese di creare meraviglia e allo stesso tempo offrire occasione di studio è eccelsa, permettendo all’osservatore di approfondire la sua conoscenza di elementi naturali e artificiali.
Le teste ‘composte’ e ‘reversibili’ dell’arcimboldo e la nascita della natura morta
Le naturalistiche teste ‘composte’ dell’Arcimboldo si pongono come una mediazione tra la raffigurazione tradizionale della figura umana e il nuovo genere della Natura Morta che non contempla l’inserimento del corpo umano. Queste opere arcimboldesche possono anche essere definite Nature Morte Antropomorfe, perchè la figura umana viene di fatto desacralizzata e i busti naturalistici del pittore lombardo si pongono come una sorta di anticipazione del nuovo genere. Le Teste Reversibili dell’Arcimboldo sono immagini naturalistiche di raffinata ambiguità visiva che, ruotate di 180 gradi, assumono una conformazione del tutto diversa. L’osservatore vede la prima immagine come un contenitore di elementi naturali, una vera e propria Natura Morta e non si aspetta che il dipinto celi un faccione burlesco assemblato con gli elementi della precedente immagine.
Le composizioni dell’Arcimboldo come allegoria del potere. Le Quattro Stagioni
I dipinti della composizione Quattro Stagionidi Giuseppe Arcimboldo o Arcimboldi (Milano, 1526 – 1593) rappresentano uno dei più spettacolari esempi delle sue cosiddette Nature Morte Antropomorfizzate: composizioni di fiori, frutti, ortaggi e di numerose specie di piante che crescono, fioriscono e arrivano a maturazione in diversi momenti dell’anno che, una volta assemblati tra loro, vengono a creare un sistema coerente, un volto umano, in questo caso raffigurato di profilo. Quando li dipinse, Arcimboldo lavorava a Vienna come ritrattista ufficiale presso la Corte dell’Imperatore Massimiliano II d’Asburgo, che gli commissionò le quattro opere come dono per il Principe elettore di Sassonia Augusto I.
Dietro l’immagine divertente e singolare creata da questi volti composti si nasconde, in realtà, una complessa allegoria politica: l’immagine dello Stato, il cui variegato e multiforme popolo assume una propria forma e identità grazie al governo del Sovrano. La ripetizione di questa idea è scandita dal susseguirsi delle stagioni al fine di sottolineare la continuità del potere del monarca nel tempo e la sua capacità di dominare e governare. Oltre all’accezione politica, questa composizione Artistica è anche un chiaro riferimento alle quattro età della vita dell’uomo e alle caratteristiche che meglio contraddistinguono ciascuna di queste fasi.