di Umberto Borellini
La Fitoceutica consiste nell’uso di molecole di origine vegetale chimicamente definite e isolate, e di fitosomi, ovvero complessi particolari in grado di cedere tali sostanze. Ciò permette di ottenere performance cosmetiche non raggiungibili utilizzando i tradizionali estratti vegetali.
Mentre i fitocosmetici possono essere considerati prodotti contenenti estratti vegetali generici, si può affermare che la fitoceutica, rappresenti l’”evoluzione ultima, nel senso che utilizza estratti standardizzati e titolati ma soprattutto presenti anche in famacopea. In questo modo sono adoperate molecole chimicamente ben definite, o al limite frazioni isolate omogenee. Inoltre, la fitoceutica si serve anche dei fitosomi, complessi liposomiali peculiari che hanno la caratteristica di rilasciare con più facilità i principi attivi vegetali di cui sono trasportatori. Quando si parla di titolazione, si intende fare riferimento alla concentrazione di un ingrediente funzionale all’interno di una sostanza o di una formula.
Mediante la titolazione è possibile valutare con esattezza se ci sia, e in quale quantità, un determinato “attivo” al fine di valutare la maggiore o minore efficacia del prodotto. L’obbiettivo è quello di impegnare le quantità corrette di sostanza funzionale; per questo motivo sono da preferire le preparazioni titolate rispetto a quelle puramente erboristiche: spesso queste ultime non si rivelano molto utili semplicemente perché non sono utilizzate nelle dosi giuste.
Ceramidi vegetali
Tra i derivanti ceramidici di origine vegetale, si evidenziano la fitosfingosina e altri particolarti sfingolipidi; estratti da piante oleifere quali il girasole, sono conosciuti da una parte idrofobica (n-acilsfingosina) e da glucosio. Dalla lecitina di girasole si possono invece ottenere miscele di preceramidi in grado di rifornire la cute dei suoi componenti basici per il suo corretto mantenimento, svolgendo diversi effetti: emolliente, protettivo, ristrutturante. Questi ceramidi vegetali sono dunque maggiormente performanti rispetto ai ceramidi sintetici, grazie a una maggiore biocompatibilità e facilità di penetrazione transepidermica. Inoltre, per effetto del loro elevato grado di purezza (titolo circa 70%), sono attivi anche in basse concentrazioni (circa 0.1%).
CONTENUTO IN ACIDI GRASSI
Acido Linoleico 60,00%
Acido Palmitico 20,00%
Acido Oleico 10,00%
Acido Stearico 6,00%
Acido Beenico 4,00%
Escina
L’escina è una saponina presente nei semi dell’ippocastano (Aesculus hippocastanum) e svolge un’importante azione anti-edemigena poiché interviene sulla fragilità e la permeabilità capillare, riducendola. L’ippocastano è utilizzato in terapie mediche come flebotonico già da diverso tempo, in cosmetica è impiegato in modo efficace prevalentemente nei trattamenti drenanti e anticellulite.
Le sue funzioni sono:
- azione vaso-costrittrice: l’escina è come un potente vasocostrittore periferico, grazie all’aumento del tono venoso i vasi dilatati si restringono e il loro percorso tende a distendersi;
- azione sul microcircolo: l’escina è in grado di diminuire sia il numero sia il diametro dei “pori” delle pareti capillari arteriose, riducendo il passaggio dei liquidi dal capillare al tessuto (essudazione).
La funzione dell’escina è sinergizzata dall’azione vitaminica P dei glucosidi flavonoici, riducendo maggiormente la permeabilità e la fragilità capillare. Il trattamento anticellulite necessita non solo di sostanze drenanti che intervengono sul ristagno dei liquidi, ma anche di un buon componente che aiuti a rinforzare i capillari sanguigni; questo per evitare che il cedimento delle pareti dei capillari peggiori e che il sangue fluisca nei vasi in modo corretto, senza rallentamenti, e di conseguenza evitare la formazione di ristagno di liquidi. Le sostanze capillaro-protettrici sono però utili anche nei prodotti destinati al viso. La pelle del viso infatti è molto più sensibile rispetto a quella del resto del corpo, poiché è più sottile e delicata ed è sottoposta maggiormente agli agenti esterni che la disidratano, la irritano e spesso provocano arrossamenti, soprattutto nella zona del naso, delle guance e degli zigomi, a causa del dilatamento e della rottura dei capillari.
Esperidina
L’esperidina è un bioflavonoide che aiuta a migliorare la salute dei vasi capillari e dei tessuti connettivi; è utilizzata in farmacia per trattare lividi, vene varicose, capillari. È una sostanza importante, che lavora in modo sinergico con la vitamina C per proteggere il collagene e l’integrità dei vasi sanguigni. L’esperidina è il flavonoide predominante in limoni e arance, per questo è classificata come il bioflavonoide degli agrumi; insieme alla rutina, un altro importante bioflavonoide, sono spesso riconosciuti con il nome di vitamina P.
In cosmetica, questa preziosa sostanza è presente nei prodotti per il trattamento perioculare e per la couperose. Il contorno occhi necessita infatti di un’attenzione particolare: oltre alle piccole rughe che iniziano a comparire dopo una certa età, è frequente la presenza di edemi e gonfiori sotto, ma spesso anche sopra, gli occhi. Ciò è dovuto a un ristagno di liquidi che deve essere drenato con sostanze che riattivano la microcircolazione e favoriscono il riassorbimento del liquido in eccesso. Grazie alla sua peculiarità di rafforzare i vasi capillari, l’esperidina aiuta a ridurre edemi e ristagni di liquidi (le noiosissime borse e occhiaie) da sotto gli occhi e a migliorare la microcircolazione soprattutto laddove sono presenti teleangectasie (guance, zigomi) che fanno apparire la pelle arrossata.
Estratto di mirtillo
Il mirtillo nero (Vaccinium mirtillus) è una pianta assai usata in cosmetica, di cui sono utilizzate la foglia e le bacche ottenendo un estratto secco. È ricco di antocianine, delle quali almeno sette sono state identificate; abbondanti sono anche i tannini e i flavonoidi. È noto da tempo che l’estratto secco di mirtillo svolge un’azione protettiva sui vasi venosi, dovuta alla presenza di antocianosidi che di sono dimostrati in grado si inibire l’attività di alcuni enzimi proteolitici capaci di distruggere il collagene e il tessuto elastico (collagenasi ed elastasi), rendendo il connettivo più stabile ed elastico. Inoltre, gli antocianosidi agiscono positivamente sulla parete dei vasi sanguigni venosi, diminuendo il livello delle glicoproteine in essi accumulate, e favorendo così la normalizzazione della resistenza e dell’elasticità delle pareti dei vasi.
Estratti da staminali vegetali
Una delle novità più interessanti è data dall’utilizzo di estratti da colture di cellule staminali di origine vegetale, in particolare quelle ottenute da una specie di mela in grado di mantenersi fresca per lunghi periodi (Uttwiler spatlauber) o da Budieja davidii (conosciuto anche come l’”albero delle farfalle”) dalle virtù fotoprotettive, ma anche da varie alghe e fiori. In botanica, le cellule staminali sono anche definite “meristematiche” e rappresentano una sorta di scorta naturale di sostanze riparatrici e antiossidanti già verificate nelle ormai classiche fitostimoline. L’estratto da staminali svolge quindi attività rigenerante e antiossidante sulla cute disidratata e fotodanneggiata, risultando un eccellente agente antiage. Questa cosmesi ricca di significati biologici e scientifici rappresenta sicuramente la base di una nuova frontiera della cosmetologia, che punta perennemente su ingredienti sicuri e validati.
La barbabietola rossa contiene una molecola particolarmente interessante: la betaina (trimetilglicina). È il più semplice anfoterico betainico, pertanto ha dimensioni molecolari molto piccole. Interagisce bene con l’acqua, donandole proprietà chimicofisiche speciali, nel senso che quando una molecola d’acqua viene attratta dalla betaina, è sostituita molto velocemente da un’altra molecola d’acqua. Inoltre la betanina non immobilizza le molecole d’acqua, come fanno molti polioli umettanti quali il glicerolo, con la conseguenza di poter mettere l’acqua completamente a disposizione delle cellule. In tal modo, coordinando molte molecole d’acqua contemporaneamente, la betaina risulta essere un eccezionale trasportatore d’acqua. Inoltre, ha la capacità di proteggere le cellule dall’irritazione causata da agenti tensioattivi e migliora lo skin feel e l’effetto condizionante del cosmetico. I prodotti che contengono betaina fanno sentire la pelle più morbida, setosa e si applicano più velocemente senza lasciare residui appiccicosi. Sorprendentemente una soluzione di trimetilglicina risulta meno irritante per la pelle dell’acqua pura. Per questo motivo, oltre ad aumentare la produzione di schiuma, è molto usata anche in formulazione particolarmente delicate come shampoo o bagni schiuma per bambini.
L’uso della liquirizia (Glycyrrhiza glabra) in campo cosmetico sta aumentando rapidamente. Le creme con estratti dalla radice di liquirizia hanno un effetto calmante per la pelle e sono utili per gli eczemi. Le sostanze attive sono: saponine triterpeniche, flavonoidi, isoflavonoidi, derivati cumarinici, derivati idrossicumarinici e fitosteroli. L’estratto secco di liquirizia è sovente impiegato in preparazioni per il trattamento di dermatosi, ha un effetto lenitivo con un buon effetto cicatrizzante, pertanto è spesso usato in prodotti per la pelle grassa, acneica e per aumentare la luminosità della cute. I derivati cumarinici svolgono un’azione protettiva dei casi sanguigni, migliorandone l’elasticità; inoltre possiedono proprietà ani aggreganti. Queste caratteristiche rendono l’estratto di liquirizia un ingrediente utile e particolarmente adatto in tutti i trattamenti per le pelli senescenti e per evitare l’invecchiamento precoce.
Se nel caso della barbabietola e della liquirizia, la droga era la radice (e anche il rizoma nel caso della liquirizia), per quanto riguarda la camomilla (Matricaria recutita) la droga è costituita dai fiori (nello specifico dai capolini disseccati) dai quali si ricava l’olio essenziale. Le sostanze attive sono: flavonoidi (comprese apigenina e luteolina con i loro glucosidi), olii volatili composti da alfa-bisabololo e camazulene (il quale dà il colore blu all’olio), mucillagine composta da polisaccaridi e aminoacidi. È una delle piante più usate in assoluto in fitoterapia e, rimanendo in campo fitoceutico, ha un larghissimo impiego in quanto è utilizzata per le sue proprietà deodoranti, antibatteriche, batteriostatiche, purificanti, stimolanti del metabolismo cutaneo, lenitive, emollienti e decongestionanti. In base a tutte queste caratteristiche è considerata un ingrediente particolarmente importante nelle creme protettive, per pelli sensibili o affette da couperose, e specificatamente nei prodotti delicati per bambini.