di Lidia La Marca
Stiamo aspettando che il clima migliori, abbiamo programmato le vacanze e non stiamo più nella pelle al pensiero del benessere che ci regalerà il sole, il mare, il vento..
In realtà, per un certo numero di donne la vacanza può trasformarsi in un momento di grande disagio perché aumenta la frequenza dei disturbi che interessano l’apparato urinario e genitale. Irritazioni e pruriti, perdite vaginali, bruciori ad urinare se non addirittura cistite conclamata sono talmente frequenti che sappiamo che durante la stagione calda le donne ricorrono al ginecologo più spesso che durante il resto dell’anno per questi sintomi. Quali sono i motivi di questo fenomeno? In estate solitamente i rapporti diventano più frequenti, come se il desiderio si risvegliasse. Vi è una maggior disponibilità di tempo, il lavoro è un pallido ricordo e siamo più rilassate. Fattore importante è l’esposizione al sole che raddoppia i livelli di testosterone, l’ormone del desiderio sia maschile che femminile, e stimola il cervello a produrre la dopamina e la serotonina, ormoni del benessere. L’aumento dell’attività sessuale, specie se caratterizzata da rapporti occasionali “vacanzieri”, può predisporre alle infezioni delle zone genito-urinarie.
Altre cause possono essere la sabbia, l’acqua di mare o della piscina che altera il pH vaginale, il costume umido (magari di un tessuto di scarsa qualità) a contatto con le mucose delicate della vulva, l’eccesso di lavaggi con saponi poco adatti a mantenere l’equilibrio delle mucose. In vacanza si fa anche più sport: la corsa, la bicicletta e l’equitazione possono determinare uno sfregamento eccessivo e un’irritazione meccanica della mucosa vulvare che sarà più sensibile alle malattie. Il contatto delle mucose genitali con oggetti inquinati – panche degli spogliatoi, bordo piscina, battigia – può facilmente raccogliere germi depositati in precedenza (batteri, virus, parassiti). L’eccesso di umidità presente in ambienti sportivi, in piscina e al mare, unito all’abitudine di indossare per lungo tempo indumenti umidi, favorisce la proliferazione di germi che amano l’umido e la mancanza di ossigeno, come la candida, responsabile di una delle vaginiti più fastidiose. Anche i capi di abbigliamento sportivo confezionati con tessuti sintetici spesso impediscono una traspirazione naturale. In vacanza, poi, si cambia vita: notti più lunghe, un minor numero di ore dedicate al sonno, troppo cibo e non sempre di qualità. È vero che stare in compagnia, ridere e scherzare fa bene al nostro umore e dunque al nostro benessere, ma talvolta l’irregolarità dei ritmi quotidiani può esporre a qualche problema di salute. Elenchiamo quindi i disturbi estivi più ricorrenti e cerchiamo di capire come prevenirli.
Pruriti vaginali e vulvari
Il prurito, molto fastidioso, talora può essere provocato dal caldo e dal sudore, dall’uso di biancheria intima sintetica, o lavata con detersivi aggressivi non ben risciacquati, o dall’uso di assorbenti e detergenti profumati. A volte si manifesta perché le mucose vulvari subiscono microtraumi per l’uso di indumenti stretti (jeans aderenti con la cucitura che batte proprio sulla vulva, il tanga o il perizoma) o per attività sportive traumatizzanti. La depilazione mal fatta, con l’utilizzo di sostanze chimiche, di cerette aggressive o del rasoio, possono provocare fastidiose follicoliti (infezioni dei follicoli piliferi).
Vaginiti
Quasi tutte le donne hanno avuto nella vita qualche episodio di vaginite e questo dipende dalla particolare struttura dell’ambiente genitale. La vulva e la vagina hanno caratteristiche tali per cui possono essere assomigliate ad un ecosistema in equilibrio perfetto, come ogni altro ambiente naturale. Sono caratterizzate da una particolare flora batterica con una prevalenza di flora “buona” e scarsi batteri “cattivi” come la candida, che è un normale commensale, e l’escherichia coli derivante dall’intestino. La vagina, in particolare, è colonizzata dal bacillo di Döderlein (abitante “buono”) che produce acido lattico, rendendo l’ambiente vaginale in salute molto acido e poco disponibile all’attecchimento di germi che portano malattie. Una situazione simile è presente a livello vulvare. Se questo equilibrio si altera, diminuisce la quantità di germi buoni e prende il sopravvento la flora cattiva, generando i sintomi della vaginite. Quali sono le cause della rottura di tale equilibrio? Alcune infezioni vengono contratte per contagio sessuale, ma spesso il rapporto mette in evidenza una situazione alterata già presente nel nostro ambiente vaginale. I lavaggi frequenti con detergenti aggressivi che distruggono la flora buona dando spazio a quella cattiva, l’uso indiscriminato di terapie antibiotiche che hanno lo stesso effetto, le variazioni climatiche e ambientali della vagina, sono fra le cause più comuni.
Non dimentichiamo che anche lo stress riduce le difese immunitarie e favorisce queste infezioni. Spesso si tratta di vulvo-vaginiti, causate da Candida albicans (nove volte su dieci) o da Trichomonas vaginalis, e di vaginosi, provocate per lo più da Gardnerella vaginalis. Tutte si manifestano con irritazione, prurito talvolta intollerabile, perdite maleodoranti e fastidio durante i rapporti. Se la candida si ripete molte volte in modo ravvicinato dopo la terapia antimicotica, si parla di candida recidivante (nel 5- 25% dei casi). L’orientamento più recente considera le vaginiti recidivanti il risultato di una disbiosi, cioè di un’alterata composizione del microbiota che colonizza, numerosissimo, l’intestino. Molte di queste donne, infatti, riferiscono anche disturbi intestinali (gonfiori, dolori, stitichezza o alvo irritabile). Se di fronte ad un attacco acuto il farmaco è risolutore, nel lungo termine si deve considerare la necessità di ripristinare la flora batterica sia intestinale che vaginale con probiotici riequilibranti, e di modificare il proprio stile di vita (alimentazione, attività fisica, diminuzione dei fattori stressanti) perché solo una visione globale può portare verso una guarigione duratura.
Cistiti
Anche i fastidi urinari sono più frequenti nella stagione estiva. Le cause sono simili a quelle già evidenziate per l’apparato genitale perché i due sistemi sono in stretta relazione. Aumento di temperatura, cambiamento delle abitudini alimentari e di vita, aumentata frequenza di rapporti sessuali, il caldo e la disidratazione estiva ne sono spesso l’origine. Ricordiamo che una certa presenza di batteri nelle urine è fisiologica ma, se si beve poco e si suda molto, si riduce la produzione di urina e i batteri si concentrano maggiormente. I sintomi dell’infezione urinaria (vescica e uretra) sono noti a tutti: aumenta il bisogno di urinare, la frequenza, la sensazione di mancato svuotamento; le urine sono scure, talvolta vi è sangue o cattivo odore, dolore pelvico o senso di peso sulla vescica, fino ai terribili bruciori e ai brividi associati allo stimolo continuo di urinare. Il responsabile più frequente è l’Escherichia coli, abitante fisso del nostro intestino.. La donna è maggiormente predisposta per motivi anatomici: l’uretra è breve e questo facilita la risalita dei germi dalla vagina e dall’intestino.
Le infezioni vaginali giocano un ruolo determinante, specialmente se la donna ha più partner o rapporti non protetti. La stipsi o il colon irritabile danno una moltiplicazione dei germi intestinali, che possono migrare attraverso le pareti o per via linfatica verso il tratto urinario. Pure il freddo, che riduce l’ossigenazione dei tessuti e i meccanismi di difesa, è una causa indiretta di cistite. Anche nel caso di cistite, la fase acuta può essere risolta solo da farmaci antibiotici ma, proprio per il fenomeno della recidivanza, è necessario utilizzare lo stesso approccio globale: modifiche dello stile di vita e alcune semplici regole da rispettare. La disbiosi intestinale come causa di cistiti recidivanti è ormai il tema più recente su cui si sta esercitando la cura e la prevenzione della medicina ufficiale.
Le regole d’oro
Indichiamo di seguito una serie di accorgimenti che ha lo scopo di aiutare a prevenire le infezioni genitourinarie.
- Mantenere un’alimentazione sana anche in vacanza, privilegiando frutta e verdure, e limitando al massimo gli alimenti industriali, quelli ricchi di zuccheri raffinati e gli alcolici. I cibi troppo piccanti possono irritare le mucose.
- Idratarsi regolarmente con acqua (trascina via i germi dalla vescica e aumenta la massa fecale che trasporta con sé i batteri intestinali in eccesso).
- In presenza di secchezza vaginale l’utilizzo di un lubrificante durante i rapporti riduce i microtraumi sia vaginali che uretrali.
- Urinare di frequente senza trattenere le urine, specialmente prima e soprattutto dopo un rapporto sessuale.
- Utilizzare il preservativo come barriera per evitare infezioni trasmesse dal partner.
- Indossare indumenti comodi, di fibre naturali, e non utilizzare sempre solo pantaloni aderenti. Evitare gli indumenti stretti durante il riposo notturno.
- Cambiare il costume bagnato con uno asciutto e prediligere tessuti di qualità.
- Non usare troppo spesso saponi aggressivi, profumati o lavande. Utilizzare detergenti alla calendula, all’echinacea, alla propoli, all’olio di canapa.
- Sciacquare bene le parti intime con acqua semplice, anche dopo aver utilizzato un detergente delicato. Dopo la doccia, asciugare bene i genitali.
- Non utilizzare tamponi interni con deodoranti, ed eliminare l’uso continuativo dei salvaslip.
- Ridurre l’uso di bicicletta o motorino.
- In corso di terapia antibiotica, che deve essere scelta sempre in modo oculato in accordo con il medico evitando l’automedicazione, assumere probiotici e ovuli per prevenire la vaginite da candida.
- La stitichezza e la diarrea sono da correggere perché predispongono alle recidive.
- Reagire allo stress in modo controllato perché lo stress cronico eccessivo provoca una diminuzione delle difese immunitarie.
- Anche il partner deve essere sottoposto ad accertamenti se le vaginiti o le cistiti sono recidivanti.